mercoledì 15 maggio 2013

Borgo San Paolo: dal vecchio al nuovo


Il secondo percorso in San Paolo ripercorre invece le trasformazioni urbanistiche che hanno coinvolto il quartiere negli ultimi anni e parte dall’area un tempo occupata dagli stabilimenti industriali della Lancia, che è stata riconvertita negli anni novanta da area industriale ad area residenziale, dando vita a quello che i torinesi usano oggi chiamare il Rione Lancia.


Il territorio interessato è quello tra via Lancia, via Caraglio, via Renier, via Issiglio, corso Rosselli e corso Trapani: significativi sono le coperture colorate ad onde che sovrastano queste nuove architetture e fanno da contraltare allo storico simbolo del quartiere, il grattacielo Lancia.


Il grattacielo realizzato negli anni cinquanta, fortemente voluto da Gianni Lancia, proprietario dell'omonima casa automobilistica: sulla sua sommità (è alto 14 piani) svettava la scritta Lancia che era visibile da molto lontano. Nel 2005, privato della sua insegna storica, è stato venduto dal gruppo Fiat ad una società controllata da Beni Stabili e dall'immobiliare torinese Gefim. Il grattacielo, dopo un lungo periodo in cui è rimasto vuoto, è stato occupato da diversi uffici che hanno ridato vita alle sue grandi pareti vetrate a cavallo di via Lancia. Attualmente gli uffici sono stati dismessi e gli appartamenti sono in vendita.


A poca distanza dal grattacielo si trova la Fondazione Merz, che - nata a Torino nel 2005 - ha gli obiettivi di tutelare e far conoscere il patrimonio artistico di Mario Merz e di promuovere iniziative legate all'arte e alla cultura contemporanea. La sede della Fondazione è l'ex centrale termica delle Officine Lancia, un edificio industriale risalente agli anni 1930 con una superficie complessiva di 3.200 m2 dei quali 1.400 destinati ad area espositiva.



Sempre in ambito artistico-culturale in Via Modane è attiva dal 1995, sull’area dell’ex-Fergat che produceva cerchioni per automobili, in un diafano parallelepipedo coricato progettato dall’architetto Claudio Silvestrin, la fondazione Sandretto Re Rebaudengo il cui obiettivo è sempre stato quello di far conoscere ad un pubblico sempre più ampio i fermenti e le tendenze più attuali nel panorama dell’arte contemporanea internazionale in tutto il vasto campo delle arti visive – pittura, scultura, fotografia, video, installazioni e performance – non solo grazie alle mostre, ma anche attraverso molteplici attività didattiche ed eventi collaterali di approfondimento.


Tra questi due poli culturali artistici del quartiere, anche il viaggiatore più distratto non può essere attratto dalla street art dei murales (realizzati all’interno del progetto Murarte) visibili scendendo verso il parcheggio del centro direzionale FIAT di C.so Ferrucci oppure sui disegni di Diabolik sulla facciata dello stabilmento della ex-Fergat che ospita oggi una stamperia artistica.




Nello stessa struttura ex-Fergat ha sede l'EUT3, Ecomuseo della Circoscrizione 3 realizzato nell'ambito del progetto Ecomuseo Urbano di Torino. L'EUT3 si compone di un allestimento permanente sulla storia della Circoscrizione, dei suoi quartieri, sulle trasformazioni storico-urbanistiche e sulle industrie del territorio e di uno spazio per le esposizioni temporanee.


L'altra strana e alta creatura (18m) della zona è il Palaroccia inaugurato dal CUS (Centro Universitario Sportivo) nel 2008 per gli appassionati di arrampicata indoor e costruito a partire dal recupero di una vecchia centralina dell'AEM utilizzata dalla Fiat, risalente al 1935.


Proseguendo verso sud si incontra il rione "Polo Nord" - chiamato così  per via della sua esposizione ai venti gelidi della Valsusa - che presenta ancor oggi l'originaria struttura di edilizia operaia e rappresenta un esempio di pianificazione ante-litteram, in quanto venne progettato e fatto costruire per volontà di una cooperativa di ferrovieri tra il 1912 e il 1916; quasi a evocarne il nome, nel boulevard della Spina Centrale, spicca L'Igloo di Mario Merz, particolarmente suggestivo alla sera con i neon rossi ad indicare i punti cardinali.


Il triangolo compreso tra corso Mediterraneo, corso Rosselli e corso Lione, fa parte della cosiddetta Spina 1, nell'ambito del progetto di riconversione delle aree un tempo occupate da binari ferroviari in superficie – che sono completamente interrati nel tratto da largo Orbassano a corso Peschiera – e quelle circostanti la Spina Centrale di Torino. Borgo San Paolo ha visto la riconversione di questo triangolo, un tempo occupato dagli stabilimenti industriali della Materferro, in zona residenziale. Il progetto sarà completato dalla costruzione da due edifici a torre nel vertice superiore di questo triangolo. Gli edifici, uno a destinazione terziario e l'altro a residenziale, avranno altezza rispettivamente di 100 e 65 metri.


Per il percorso completo e approfondimenti: "L'altra Torino. 24 centri fuori dal centro" da pag. 169 a pag. 177

 



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